La città di Catania rinuncia alla tradizionale processione di sant’Agata: un evento, anzi un non-evento, che rimarrà nella storia. Mai la città aveva mancato l’appunta,mento con la giovane patrona martire.
Le restrizioni anti-Covid hanno impedito la tradizionale processione . In cattedrale si è svolto il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo Salvatore Gristina. Gristina compirà 75 anni tra qualche mese e comunicherà le sue dimissioni: il prossimo anno potrebbe non essere più lui l’arcivescovo della città. Alla celebrazione era presente solo il sindaco Salvo Pogliese ed una piccola delegazione di fedeli. Le forze dell’ordine e le transenne hanno impedito che i fedeli si recassero verso la Cattedrale per evitare assembramento. Davanti alla basilica, però, molti omaggi floreali e, in alcuni casi, anche il tradzionale “sacco” che molti catanese hanno indossato lo stesso nonostante non si sia svolta la processione.
In Cattedrale è stato esposto il busto reliquario che poi tornerà nuovamente nella sua nicchia.
Agata, giovane donna che faceva parte di una ricca famiglia catanese, avrebbe deciso di conacrarsi a Dio nella verginità. Subì il martirio come cristiana a causa di colui che si era invaghito di lei. La narrazione del martirio ha alcune diverse fonti, ma alcuni dati storici sono certi. La morte è avvenuta il 5 febbraio 251, durante la persecuzione di Decio.
La festa annullata quest’annoè rocca di molti elementi folkloristici: il giro delle candelore, la carrozza del Senato, la processione esterna del 4 febbraio, la processione interna del 5 febbraio, la “salita di San Giuliano” all’alba del 6 febbraio prima del rientro in Cattedrale. Ma nel 2021 la festa è stata rimandata la prossimo anno